LA NOSTRA STORIA

Arturo Bottini aveva iniziato a fare il battilastra alla Zagato ben prima della Seconda guerra mondiale, specializzandosi nella lavorazione dell’alluminio. La sua abilità in questo mestiere gli aveva fatto guadagnare il soprannome di “mangialamiera”: era così bravo che poteva riprodurre un parafango di qualsiasi automobile in pochissimo tempo e senza neppure basarsi su un modello. Esemplari sono i modellini in alluminio da lui costruiti ricalcando le auto sportive dell’epoca.

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È il 1946 quando Arturo può finalmente mettersi in proprio. Fonda la sua azienda a San Giorgio su Legnano, un piccolo borgo in provincia di Milano, e si dedica da subito alla trasformazione delle Fiat 508 Balilla berlina e Fiat 1100 A in camioncini, che a quei tempi, nell’operosa Lombardia del Dopoguerra, erano molto richiesti. Senza tuttavia rinnegare la passione per le auto da corsa, che lo porta a costruire una barchetta Sport prototipo partendo dal telaio di una Fiat 500 Topolino.

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Passano gli anni e il lavoro aumenta. Così, nel 1958, la Carrozzeria Bottini si trasferisce nell’attuale sede al civico 1 di via Vittorio Veneto, sempre a San Giorgio su Legnano. Pierluigi, il figlio di Arturo Bottini nato nel 1948, inizia presto a frequentare la carrozzeria del padre. Come testimoniano le fotografie di quegli anni, a dieci anni si aggira tra le auto in riparazione.

Per il piccolo Pierluigi, le automobili non hanno segreti: ne osserva tante in carrozzeria, dove si reca tutt’i giorni a curiosare per delle ore. Il passo dal semplice interesse di un bambino al desiderio di cimentarsi nel restauro è breve. E così a dodici anni è già ufficialmente proprietario di una Fiat 514 berlina, la sua prima auto.

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Negli anni Sessanta Pierluigi Bottini si iscrive all’Asi e inizia a partecipare alle prime manifestazioni dedicate alle auto storiche. Nel 1968, a soli 20 anni, comincia a lavorare in carrozzeria e dieci anni più tardi, alla scomparsa del padre Arturo, si dedica vieppiù al restauro delle automobili d’epoca. Inizia in quel periodo a frequentare raduni e manifestazioni, spesso a bordo di auto da lui stesso restaurate, entrando in contatto con un crescente numero di collezionisti e appassionati. Tra la fine degli anni 70 e quella degli anni 80 cresce la febbre per le Ferrari, Lamborghini, Maserati e Alfa Romeo, e anche la passione per le corse. Nel 1980 Pierluigi vince il primo Campionato Asi Auto Storiche a bordo della sua Giulietta SZ, anticipazione di tante future vittorie in pista.

Alfa-Romeo-Giulietta-SZ-Bottini

Tra i tanti riconoscimenti che la Carrozzeria Bottini inizia a collezionare, merita di essere ricordato quello del 1992 alla Fiera di Genova, dove vince il primo premio come miglior restauro con una Lamborghini Miura S del 1970. Negli Anni 90, tuttavia, sono le Porsche a innescare in Pierluigi un interesse sempre crescente, tanto che per una decina d’anni sono le concessionarie Porsche di Milano, come la storica Sportwagen dei tempi di Ugo Coppolino e Andrea Vezzini, e la prima Porsche Haus di via Lancetti, ad affidargli la riparazione delle vetture dei propri clienti.

Premio-Miglior-Restauro-Miura-1992

Quando, con il nuovo millennio, tornano di grande interesse le auto storiche, la Carrozzeria Bottini, forte dell’esperienza maturata nei decenni precedenti, non si fa trovare impreparata e imprime una rinnovata spinta all’attività di restauro. In virtù dell’elevato livello qualitativo raggiunto, alle mani esperte di Pierluigi Bottini e dei suoi fidati collaboratori vengono affidate automobili di straordinaria rilevanza storica, come i prototipi Alfa Romeo Giulietta Spider e Lancia Flaminia 3C Speciale restaurati per conto del noto collezionista Corrado Lopresto.

Lancia-Flaminia-Lopresto

Oggi, l’attività inaugurata da Arturo e sviluppata da Pierluigi, è nelle mani della figlia Himara, che rappresenta la terza generazione di Bottini impegnata nell’azienda di famiglia, e di Carlo Maria Giudice, che fin da ragazzino partecipava con Pierluigi Bottini alle gare blasonate dell’epoca quali Mille Miglia e Winter Marathon. La sua profonda conoscenza per le auto storiche e la sua passione per le corse lo hanno infine portato a scegliere il mestiere di restauratore.

 

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